Alzasti il calice al verde cavaliere,
che giungeva col ghigno amaro
tra i denti larghi e le orbite
incavate, senza ciglia.
Tendesti le braccia alla criniera
del suo cavallo per montarlo a pelo,
trafiggendo al crepuscolo la Fede
che agonizzava tra le mie labbra.
Quando l’Agnello aprì il quarto sigillo, udii la voce del quarto essere vivente che diceva: «Vieni». Ed ecco, mi apparve un cavallo verdastro. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte e gli veniva dietro l’Inferno. Fu dato loro potere sopra la quarta parte della terra per sterminare con la spada, con la fame, con la peste e con le fiere della terra.
Giovanni Apocalisse 6: 7-8
Salvador Dalì: il cavallo della Morte – litografia
Ottima! Un abbraccio!
Ottima, fa riflettere ed è scritta come sempre sai fare… Un abbraccio!