Stracci di memoria

Ha contorni sfumati il ricordo
dei giorni di pioggia e di fango,
carne e sentimenti trafitti dal filo spinato
tra il mugolio sfuggito al terrore
e le preghiere nella lingua dei padri,
per invocare il coraggio di sopportare.

Cantano, i bimbi ignari del fumo,
inseguendo ancora la giostrina coi suoi cavalli,
mentre l’accordo di violino in sordina
dilata nel gelo la melodia
che volge alle fiamme il suo canto.

Nevica da giorni, lassù in Polonia:
oggi come allora i miseri stracci
urlano alla pietà della memoria
lo sgomento e l’orrore,
mentre lo sguardo incredulo del futuro
ancora s’interroga e non risponde.


This entry was posted in Poesie: memoria and tagged , , , , , , , , , , . Bookmark the permalink.

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>