Muso di gatto nerofumo si staglia
al riverbero della parete d’opale
che rilancia il silenzio dei giorni vuoti,
in attesa del volto in penombra
svanito d’ autunno,
nell’alba mite e senza pioggia.
Annusa l’aria
nell’eco di quel respiro
sull’orma della sua voce,
pigolio di pulcino in occhi di bambino,
poi lentamente svanisce,
tornando al miagolio di un sogno infranto
sulla soglia dell’ultima stagione.
A Merlino, che ancora lo vede e gli parla…